Qual è il ruolo dei fari allo xeno?
Lo xeno è un gas scoperto nel XIX secolo e la prima auto a presentare questa tecnologia è stata la BMW Serie 7 del 1991. Questo gas si accende quando la corrente applicata tra due elettrodi supera i 20.000 volt. Lo xeno è vantaggioso perché brilla tre volte di più e consuma meno delle tradizionali lampade alogene nei veicoli (30-45 watt rispetto ai 55 watt delle alogene). Dona inoltre ai fari una tonalità bluastra non aggressiva particolarmente apprezzata dagli utenti.
Tuttavia, i fari allo xeno non si riscaldano abbastanza per sbrinare o sciogliere la neve sui fari. Pertanto, i lavafari devono essere montati sul veicolo per una corretta pulizia. Inoltre, poiché sono estremamente luminosi, sono dotati di uno stabilizzatore che non abbaglia gli altri utenti della strada.
C'è anche un cosiddetto modello di faro bi-xeno. Questo consente al singolo proiettore di generare sia il fascio anabbagliante sia quello abbagliante. Dotati di un ballast xeno, hanno un'ampia distribuzione della luce in uno spazio ridotto.
Infine, nei veicoli moderni, i fari allo xeno sono accoppiati al sistema direzionale per garantire una visibilità ottimale nei cambi di traiettoria, ad esempio in curva.
È possibile mettere una lampadina allo xeno su un faro normale?
Per aggiungere una lampadina allo xeno su un faro originale, bisogna apportare alcune modifiche. Prima di tutto, quando si installa un kit xenon sui fari convenzionali, è necessario verificare la compatibilità della propria auto.
In genere non è consigliabile cambiare l'impianto d'illuminazione originale del veicolo.
Se si installa una luce allo xeno, a LED o di altro tipo, è necessario presentare una ricevuta dell'UMC che ne confermi l'approvazione e l'utilizzo.
Per i fari allo xeno, l'unico obbligo di legge è l'installazione dei lavafari e del correttore di livellamento automatico (stabilizzatore) necessari per il funzionamento con questo tipo d'illuminazione. Senza di essi si corre il rischio di multe durante le ispezioni, soprattutto su strade ghiacciate e innevate, perché la visibilità non è ottimale.